I carichi vertebrali: gli studi di Alf Nachemson

Gli studi del Prof. A. Nachmenson sulle pressioni dei dischi intervertebrali sono stati e continuano ad essere un punto di riferimento importante per chi si occupa di patologie alla colonna vertebrale legate alla postura. Gli studi hanno evidenziato come, a seconda della posizione che il corpo assume (in piedi, sdraiato, seduto), possano variare le pressioni interdiscali.

Come si evince dalla tabella, ipotizzando  di assegnare un valore 100 al carico registrato tra la terza e la quarta vertebra lombare in stazione eretta, ed esprimendo gli altri carichi in percentuale relativa a questo, si può notare come la pressione interdiscale diminuisca del 75% nella posizione di decubito supino, e aumenti invece del 40%  in quella seduta.

La posizioni maggiormente a rischio sono quelle in flessione anteriore, sia da seduto che in stazione eretta: esse causano un aumento della pressione discale dal 50 al 175% a seconda del peso trasportato anteriormente.

Questi studi fanno comprendere come possano essere dannose per la schiena alcune posizioni che si assumono nella quotidianità  ( in auto, sul posto di lavoro, durante i lavori domestici ecc.).

Va detto che una colonna vertebrale sana è in grado di reggere alle sollecitazioni conferite dalle varie posizioni indicate nella tabella. I problemi sorgono quando si deve protrarre per lungo tempo una determinata posizione. Stare seduti 8 ore consecutivamente, o eseguire tutto il giorno lavori in flessione anteriore, può essere la causa di sovrapressioni discali che possono dare origine a protrusioni ed erniazioni discali.

Io consiglio di cercare di variare il più possibile la posizione in cui si sta maggiormente: es. le persone che stanno tante ore sedute dovrebbero alzarsi spesso e camminare.

Ritengo di grande utilità questo studio in quanto offre la possibilità di capire quali siano le posizioni che possono aumentare il rischio di compressioni discali e quindi sono di grande aiuto nella prevenzione del mal di schiena.

Damiano Francesconi

Chinesiologo